25 marzo 2006

Come ha operato il governo? 7: le infrastrutture tecnologiche

Prendiamo ora in esame uno dei temi dove il governo di centrodestra aveva preso un "impegno preciso". Ricordate lo slogan delle "tre I"?
Beh, di Impresa abbiamo già parlato a iosa, e lasciando da parte l'Inglese (eppure se ho ben capito alla fine di inglese alle medie ora se ne fa un'ora in meno... ma confesso che di scuola so poco), passiamo a Internet.

Come fare a capire se in questo quinquennio l'Italia è andata avanti o indietro? Per fortuna, c'è chi fa queste valutazioni al nostro posto: si tratta di nuovo del World Economic Forum. Dato che la qualità, la disponibilità e l'utilizzo delle tecnologie delle comunicazioni sono parametri decisivi nell'economia moderna, dal 2001 il WEF emette una graduatoria delle nazioni sulla base di un "Networked Readiness Index". Vogliamo vedere com'è andata? Ecco il solito grafico:

Siamo alle solite: dal 2001 al 2004 (il dato per il 2005 dovrebbe uscire a giorni) l'Italia è in costante calo, dal 25° al 45° posto. Bel risultato per il ministro Stanca, eh?

Se siete curiosi e volete una descrizione più accurata dell'indice (che non riguarda solo fattori tecnologici, ma anche organizzativi), vi suggerisco di leggere questa presentazione, mirata proprio sul caso italiano: http://www.innovazione.gov.it/ita/mit_informa/news/allegati/GITR_Italy_060112.ppt. Stanca non avrà niente da ridire, visto che si trova appunto sul sito del suo ministero...

24 marzo 2006

Come ha operato il governo? 6: l'import-export

Anche su questo tema, se ne sentono di tutti i colori. Senza voler menzionare tutte le diverse campane, andiamo direttamente ai dati Eurostat:


Stavolta abbiamo bisogno di un po' di interpretazione. Dato che io non sono un economista, proverò a dare una mia versione, ma la vostra idea vale quanto la mia.

C'è un marcato peggioramento dell'import/export italiano nel periodo 1996-1998. Se riguardate il grafico associato al post sull'Euro, vedrete che quello era il periodo in cui la Lira si è rafforzata rispetto al Marco (e quindi all'ECU). Questo ha ovviamente ridotto l'effetto di "gonfiaggio" delle nostre esportazioni provocato dalla svalutazione del 1995.

Dal 1998, la Lira è stata stabile rispetto alle altre valute, e poi dal 2001 si è entrati nell'Euro. Quindi dal 1998 in poi tra l'Italia e il resto dell'Eurozona (ecco perché in questo grafico ho scelto di confrontarci con l'Eurozona, in modo da cancellare l'effetto del cambio) il diverso andamento non è causato da differenze nella competitività del cambio.

Ebbene, nel periodo 1999-2001 la "forbice" tra Italia e resto d'Eurozona rimane praticamente costante; tra il 2002 e il 2005 peggiora drasticamente. Ancora l'"effetto Berlusconi"? Mi verrebbe da dire che ci sono segni di una debolezza strutturale dell'Italia (in assenza di svalutazioni della Lira), ma che il periodo del governo di centrodestra ha nettamente peggiorato la situazione. Aggiungerei anche che la bilancia commerciale dell'Eurozona non dà segni di crisi: quindi, se sentite dire che in questi anni "per tutta l'Europa la situazione commerciale si è gravemente deteriorata", è la solita balla tremontiana.

22 marzo 2006

Guerra di religioni

Diversamente dagli altri, questo post è esclusivamente dedicato a mie opinioni. Quindi, è assolutamente arbitrario, e potete benissimo essere in totale disaccordo (con i numeri è più difficile).

E' un po' che di fronte a manifestazioni di intolleranza religiosa in paesi musulmani si vedono reazioni che mi sembrano rispecchiare una visione altrettanto confessionale dello Stato. Difatti, quello che i nostri politici dicono è:
- I musulmani in Italia hanno diritto di praticare la propria fede, quindi dobbiamo pretendere la reciprocità nei paesi islamici;
- L'Italia deve proteggere i diritti dei cristiani nei paesi islamici (vedi il cristiano convertito che rischia la condanna a morte in Afghanistan).

Inutile dire, ma diciamolo, che la libertà religiosa è un diritto civile fondamentale, e che tutti gli Stati dovrebbero garantirla. E diciamo anche che i paesi che tutelano i diritti civili hanno il diritto/dovere di premere sugli altri paesi perché si adeguino.

Ma la "reciprocità" è un'altra storia. L'Italia è uno Stato laico (?). In uno Stato laico, la libertà religiosa è un diritto soggettivo dei cittadini, non una merce di scambio. In Italia c'è il diritto ad essere musulmani perché gli italiani hanno diritto a professare qualsiasi fede (o nessuna).
Allo stesso modo (ma non per reciprocità!) sarebbe bello che in tutti i paesi fosse tutelata la libertà religiosa (e tutti gli altri diritti civili!).

Un cristiano in un paese islamico non è sotto la speciale tutela dell'Italia. Io credo che ciascun cittadino afgano, o saudita, debba poter essere cristiano, o scintoista, o buddista.
E per l'Italia un afgano scintoista deve essere uguale a un cristiano, o anche a un musulmano.

Se l'Italia protesta perché in un dato paese si perseguitano i cristiani, fa bene, a patto che lo faccia in nome dei diritti civili e non in nome dell'interesse del Cristianesimo. Se si dichiara "parte interessata" a che i cittadini di un dato paese possano liberamente essere cristiani, e considera questo interesse alla base di un ipotetico "accordo di reciprocità", fa male. Gli unici soggetti in nome dei quali l'Italia può parlare di "reciprocità" sono i cittadini italiani, e non i cristiani.

Quindi, noi dobbiamo tutelare la libertà religiosa come tuteliamo la libertà di parola, ossia come un diritto fondamentale. E non "tollerare" i musulmani, purché anche i paesi musulmani tollerino i cristiani. Questa sarebbe la posizione di uno Stato confessionale, non laico.

Statistiche e posti di lavoro

Come segnalato da un visitatore in un commento, si può creare un po' di confusione sui dati dell'occupazione. Io ho segnalato che nel 2005 i posti di lavoro sono diminuiti. L'Istat ha appena annunciato che l'occupazione è aumentata, sia pure di poco. Come stanno davvero le cose?
Il fatto è che quelle che sono calate sono le "unità di lavoro". Se due persone lavorano 4 ore al giorno, ci sono due occupati, ma una sola unità di lavoro (se ne è parlato anche ieri a Ballarò).

Io considero più significative le unità di lavoro, perché dividere un posto di lavoro in due (o far lavorare due precari anziché uno fisso) non mi pare sviluppo. Una discussione molto ben fatta comunque la trovate su www.beppegrillo.it (post "gli schiavi moderni").

Se ho tempo, farò uno dei miei grafici per gli occupati anziché le unità di lavoro.

20 marzo 2006

L'Euro

Numeri a parte, uno dei temi economici di maggiore divergenza tra questo governo e quello che l'ha preceduto è l'Euro.

Quello che è certo è che tutti noi abbiamo sperimentato una forte crescita dei prezzi al momento dell'introduzione dell'Euro. Colpa di Prodi che ha concordato le condizioni per il nostro ingresso o di Berlusconi che ha gestito la fase di passaggio?

Vediamo come stanno le cose.

Per il centrodestra, l'Euro è nella peggiore delle ipotesi una fregatura, tanto che la Lega progetta un referendum per uscire dall'Euro e tornare alla Lira. Nella migliore delle ipotesi, come dice Berlusconi, al momento del passaggio all'Euro sarebbero stati "svenduti gli interessi dell'Italia", e Prodi sarebbe responsabile di aver accettato una quotazione troppo alta della Lira.

La verità è che la quotazione della Lira al momento del passaggio all'Euro corrispose sostanzialmente alla sua parità nell'ECU. La Lira aveva, come ricorderemo, già subito una fortissima svalutazione tra il 1992 (quando bastavano 760 Lire per un Marco) e il 1995 (quando si raggiunse un massimo di circa 1200), fino al rientro nello SME e a una stabilizzazione del cambio intorno alle 1000 Lire per Marco (che vuol dire quasi il 30% di svalutazione rispetto al 1992).

Quando fu fissata la quotazione per l'Euro (a circa 990 Lire per Marco), alcuni avrebbero voluto una valutazione più bassa per la Lira, ma i nostri partner comprensibilmente ritennero che avessimo già svalutato abbastanza la nostra moneta. D'altra parte, se si fosse approfittato del passaggio all'Euro per un'ulteriore svalutazione della Lira, l'effetto sarebbe stato quello di un'inflazione maggiore, visto che i prodotti di importazione sarebbero costati di più. Quindi, se Prodi avesse fatto quello che oggi la destra dice, l'impoverimento dei cittadini sarebbe stato maggiore. Altro che storie.

Semmai, al governo Berlusconi sarebbe toccato l'onere di definire e verificare delle procedure per l'introduzione dell'Euro che tutelassero i cittadini contro l'aumento ingiustificato dei prezzi che c'è stato. E che non ha proprio niente a che vedere con la quotazione dell'Euro rispetto alla Lira, anzi sarebbe stato peggiore se si fosse fatto quello che oggi la destra dice. Anche qui, si tratta di semplici bugie.

19 marzo 2006

Come ha operato il governo? 5: il liberalismo


Un giorno sì e l'altro no, Berlusconi dice che "con la sinistra, le libertà non sarebbero garantite". D'altra parte, ha fondato apposta la "casa delle libertà", no?
Per pura carità di patria (ma se qualcuno vuole, ho i dati), non cito la classifica redatta dalla fondazione "Freedom House" (americana doc, fondata dalla moglie di Roosevelt!) o da Reporters senza Frontiere sulla libertà di stampa. Si riparlerebbe di Rai e Mediaset e conflitto di interessi, e non ne ho voglia.

Parliamo invece di libertà economica. Diavolo, almeno quella sarà aumentata!

Ecco come è cambiato l'indice di libertà economica dell'Italia nelle due ultime legislature, secondo la Heritage Foundation che istituzionalmente "promuove i principi della libera impresa, le libertà individuali, e i valori tradizionali Americani". Insomma, un'organizzazione di Conservatori di ferro.
Niente da fare. Persino secondo gli amici Conservatori americani, il governo del centrosinistra è stato un periodo di crescente libertà economica in Italia (più basso è l'indice, meno ostacoli esistono alla libertà economica). Poi, con l'arrivo del centrodestra, l'indice peggiora nuovamente.

Come ha operato il governo? 4: la competitività

Ma, direte voi, mentre l'Italia andava indietro, gli altri che facevano? Non stavano subendo anche loro gli effetti della presunta crisi globale? Ormai, credo che sospettiate quale sia la risposta.
Il World Economic Forum dal 1998 emette una classifica di competitività. Ecco il grafico della posizione dell'Italia:

Come al solito, a una risalita negli anni del centrosinistra fa seguito il crollo negli anni del centrodestra. Forse così si capisce perché gli industriali, che nel 2001 erano tutti dalla parte di Berlusconi, oggi criticano il governo. Per forza!

Come ha operato il governo? 3: l'occupazione

Ma, almeno, si sente sempre dire, "il governo Berlusconi ha dato un forte impulso all'occupazione, (sia pure magari precaria)"!
E' l'ennesima bugia. Guardate il grafico:


Il tasso di crescita dei posti di lavoro è sistematicamente crollato nel corso di questa legislatura, fino al 2005, in cui si sono persi posti di lavoro (lo 0,4%). Che ne dite? Questa non l'avevate mai vista, eh? Ma, ahinoi, non è finita.

Come ha operato il governo? 2: il bilancio



Ora, passiamo al bilancio. Qui il governo ha dato il peggio di sé. Ecco l'andamento del deficit pubblico nelle due ultime legislature:


Per chiarezza: ovviamente i dati "migliori" sono quelli in alto nella scala. E' facile vedere l'inversione dell'andamento "virtuoso" lasciato in eredità dal governo di centrosinistra.

Già: capita spesso di sentire Tremonti o Berlusconi parlare di "pesanti eredità del governo di centrosinistra"! E' un'altra bugia: la "pesante eredità" l'aveva ricevuta Prodi. Berlusconi invece aveva ereditato un bilancio corrente praticamente risanato. Guardate il prossimo grafico:


Qui si capisce anche meglio il disastro. Infatti, il governo di centrosinistra doveva pagare interessi sul debito a tassi più alti; quindi per contenere il debito aveva portato l'avanzo primario di bilancio (cioè l'attivo prima di pagare gli interessi) a un massimo storico. Il centrodestra in quattro anni e mezzo ha sperperato questo attivo. E anche qui c'è poco da dire.

Come ha operato il governo? 1:Il PIL

Cominciamo una serie di post che analizzano, sulla base di dati ufficiali di organizzazioni insospettabili, l'operato del governo Berlusconi e del precedente governo di centrosinistra. Scopriremo che in tutti i campi il centrodestra ha, semplicemente, fatto disastri.

Cominciamo dal PIL!
I commenti sono inutili: si passa dal giorno alla notte. Ma, direbbe Tremonti, c'è stata la "crisi internazionale del post-11 settembre"! Ebbene, questa è una pura e semplice bugia.
I paesi colpiti dagli attentati (USA, GB, Spagna), in particolare, vanno benissimo. Noi, malissimo. Guardate il prossimo grafico:

Rispetto agli altri paesi UE, nel corso del governo di centrosinistra l'Italia aveva recuperato un bel po' di terreno. Poi, dal 2002, il crollo. Certo, il rapporto tra incrementi negli anni in cui l'Italia cresce zero è poco significativo. Ma, tanto per fare un esempio, nel 2005 la crescita media in Europa è stata dell'1,6%. Non strepitosa, magari, ma in Italia è stata zero, virgola, zero.

Che ne dite? Ma questo è solo l'inizio.

Cominciamo...

Questo è il primo post di questo Blog sulle prossime elezioni politiche 2006. Proverò a spiegare perché voterò per l'Unione, e perché credo che tutti gli elettori bene informati dovrebbero fare lo stesso.
Se volete, visitate il Blog per leggere i miei post e i dati che raccolgo per permettervi di giudicare se quello che si sente dire sull'operato del governo Berlusconi è vero. Lasciate i vostri commenti, anche se contrari, e purché non offensivi. Sono convinto che se discutiamo razionalmente c'è una sola conclusione possibile... ma magari mi sbaglio!